Madama Butterfly - Atto I

Giacomo Puccini Giacomo Puccini

MADAMA BUTTERFLY
Atto Primo

Collina presso Nagasaki. Casa giapponese, terrazza e giardino. In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.

(Si alza il sipario.)
(Dalla camera in fondo alla casetta, Goro con molti inchini introduce Pinkerton, al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente, fa ammirare in dettaglio la piccola casa. Goro fa scorrere una parete nel fondo, e ne spiega lo scopo a Pinkerton.)
(Si avanzano un poco sul terrazzo.)

Pinkerton
(sorpreso per quanto ha visto dice a Goro:)
... E soffitto... e pareti...

Goro
(godendo della sorprese di Pinkerton)
Vanno e vengono a prova a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

Pinkerton
(cercando intorno)
Il nido nuzial dov'è?

Goro
(accennando a due locali)
Qui, o là... secondo...

Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo! La sala?

Goro
(mostra la terrazza)
Ecco!

Pinkerton (stupito)
All'aperto?...

(Goro fa scorrere la parete verso la terrazza)

Goro
(mostrando il chiudersi d'una parete)
Un fianco scorre...

Pinkerton
(mentre Goro fa scorrere le pareti)
Capisco!... Capisco!...
Un altro...

Goro
Scivola!

Pinkerton
E la dimora frivola...

Goro (protestando)
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
(invita Pinkerton a scendere nel giardino)

Pinkerton
È una casa a soffietto.

(Goro batte tre volte le mani palma a palma. Entrano due uomini ed una donna e si genuflettono innanzi a Pinkerton.)

Goro
(con un voce un po' nasale, accennando)
Questa è la cameriera
che della vostra sposa (lezioso)
fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor...
Son confusi del grande onore.

Pinkerton (impaziente)
I nomi?

Goro
(indicando Suzuki) Miss Nuvola leggiera.
(indicando un servo) Raggio di sol nascente.
(indicando l'altro servo) Esala aromi.

Suzuki
(sempre in ginocchio, ma fatta ardita rialza la testa)
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
(Scende nel giardino, seguendo Pinkerton che si allontana sorridendo.)
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.

(Pinkerton è distratto e seccato. Goro, accorgendosi che Pinkerton comincia ad essera infastidito dalla loquela di Suzuki, batte tre volte le mani. I tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa.)

Pinkerton
A chiacchiere costei mi par cosmopolita.
(a Goro che è andato verso il fondo ad osservare)
Che guardi?

Goro
Se non giunge ancor la sposa.

Pinkerton
Tutto è pronto?

Goro
Ogni cosa.

Pinkerton
Gran perla di sensale!

(Goro ringrazia con profondo inchino.)

Goro
Qui verran:
L'Ufficiale del registro, i parenti,
il vostro Console, la fidanzata.
Qui si firma l'atto e il matrimonio è fatto.

Pinkerton
E son molti i parenti?

Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fara gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
(con malizia ossequente)
Vostra Grazia e la bella Butterfly.

Pinkerton
Gran perla di sensale!
(Goro ringrazia con profondo inchino.)

Sharpless
(dall'interno un po' lontano)
E suda e arrampica! sbuffa, inciampica!

Goro
(ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton)
Il Consol sale.
(si prosterna innanzi al Console)

Sharpless (entra stuffando)
Ah!... quei Viottoli
mi hanno sfiaccato!

Pinkerton
(va incontro al Console: i due si stringono la mano.)
Bene arrivato.

Goro (al Console)
Bene arrivato.

Sharpless
Ouff!

Pinkerton
Presto Goro, qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)

Sharpless
(sbuffando e guardando intorno)
Alto.

Pinkerton
(indicando il panorama)
Ma bello!

Sharpless
(contemplando la città ed il mare sottoposti)
Nagasaki, il mare, il porto...

Pinkerton (accenna alla casa)
e una casetta che obbedisce a bacchetta.

(Goro viene frettoloso dalla casa, seguito da due servi: portano bicchieri e bottiglie che depongono sulla terrazza; i due servi rientrano in casa e Goro si dà a preparare le bevande.)

Sharpless
Vostra?

Pinkerton
La comperai per novecento-novanta-nove anni,
con facoltà ogni mese, di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici del par, case e contratti.

Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.

Pinkerton
Certo.

(Pinkerton e Sharpless si siedono sulla terrazza dove Goro ha preparanto le bevande.)

Pinkerton (con franchezza)
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica sprezzando i rischi.
Affonda l'ancora alla ventura.
(s'interrompe per offrire da bere a Sharpless)
Milk-Punch o Wisky?
(riprendendo)
Affonda l'ancora alla ventura
finché una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga...

Sharpless
È un facile vangelo...

Pinkerton (continuando)
... d'ogni bella gli amor.

Sharpless
.. è un facile vangelo che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor...

Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento-novanta-nove anni.
Salvo a prosciogliermi ogni mese.

Sharpless
È un facile vangelo.

Pinkerton
(si alza, toccando il bicchiere con Sharpless)
America forever!

Sharpless
America forever!

(Pinkerton e Sharpless si siedono ancora sulla terrazza.)

Sharpless
Ed è bella la sposa?

(Goro che ha udito, si affaccia al terrazzo pauroso ed insinuante.)

Goro
Una ghirlanda di fiori freschi.
Una stella dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento yen.
(al Console)
Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.

(Il Console ridendo, ringrazia e si alza pure.)

Pinkerton
(con viva impazienza, allontanadosi)
Va, conducila, Goro.

(Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle.)

Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura cotto?

Pinkerton
Non so!... non so!
Dipende dal grado di cottura!

Amore o grillo, dir non saprei.
Certo costei
m'ha coll'ingenue arti in vescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito mo to si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenziosa
che di rincorrerla furor m'assale
se pure in frangerne dovessi l'ale.

Sharpless
(seriamente e bonario)
Ier l'altro, il Consolato sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer l'amor parla così
Sarebbe gran peccato le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.

Pinkerton
Console mio garbato, quetatevi, si sa...
/ la vostra età è di flebile umor.
| Non c'è gran male s'io vo' quell'ale
| drizzare ai dolci voli dell'amor!
|
| Sharpless
| Sarebbe gran peccato...
| Quella divina mite vocina
\ non dovrebbe dar note di dolor.

Pinkerton
(offre di nuovo da bere)
Wisky?

Sharpless
Un'altro bicchiere.

(Pinkerton mesce del wisky a Sharpless e colma anche il proprio bicchiere.)

Sharpless
(leva il calice)
Bevo alla vostra famiglia lontana.

PInkerton
(leva esso pure il bicchiere)
E al giorno in cui mi sposerò
con vere nozze a una vera sposa americana.

/ Goro
| (riappare correndo affannato dal basso della collina)
| Ecco. Son giunte al sommo del pendio.
| (accena verso il sentiero)
| Già del femmmineo sciame qual di vento infogliame
| s'ode il brusìo.
|
| Le Amiche di Butterfly
| (interno, lontana)
\ Ah! ah! ah!

(Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della collina.)

Le Amiche
Ah! ah! ah! ah!
Ah! Quanto cielo! Quanto mar!
(sempre interno) Quanto cielo! Quanto mar!

Butterfly (interno)
Ancora un passo or via.

Le Amiche
Come sei tarda!

Butterfly
Aspetta.

Le Amiche
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!

/ Butterfly (serenamente)
| Spira sul mare e sulla terra
| un primaver il soffio giocondo.
|
| Le Amiche
| Quanto cielo! Quanto mar!
|
| Sharpless
\ O allegro cinguettar di gioventù!

/ Butterfly
| Io sono la fanciulla più lieta del Giappone, anzi del mondo.
| Amiche, io son venuta al richiamo d'amor!
| d'amor venni alle soglie!
| ove s'accoglie il bene di chi vive e di chi muor!
| Amiche, io son venuta al richiamo d'amor,
| al richiamo d'amor,
| son venuta al richiamo d'amor, d'amor!
|
| Le Amiche
| Quanti fior! Quanto mar!
| Quanto cielo! Quanti fior!
| Gioia a te, gioia a te sia, dolce amica,
| ma pria di varcar la soglia che t'attira
| volgiti e mira le cose che ti son care,
| mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!...
| (si cominciano a scorgere le Geishas che montano il sentiero)
| Gioia a te, gioia a te sia, dolce amica,
| ma pria di varcar la soglia
\ volgiti e guarda le cose che ti son care!
(appaiono in scena hanno tutte grandi ombrelli aperti, a vivi colori)

Butterfly (alle amiche)
Siam giunte.
(vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e pronta lo addita alle amiche.)
B.F. Pinkerton. Giù! (si genuflette)

Le Amiche
(chiudono gli ombrelli e si genuflettono)
Giù!

(Tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton cerimoniosamente.)

Butterfly (fa una riverenza)
Gran ventura.

Amiche (facendo una riverenza)
Riverenza.

Pinkerton (sorridendo)
È un po' dura la scalata?

Butterfly
A una sposa costumata più penosa è l'impazienza...

Pinkerton
(gentilment, ma u po' derisorio)
Molto raro complimento.

Butterfly (con ingenuità)
Dei più balli ancor ne so.

Pinkerton (rincalzando)
Dei gioielli!

Butterfly
(volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti)
Se vi è caro sul momento...

Pinkerton
Grazie, no.

(Sharpless ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione)

Sharpless
Miss Butterfly. Bel nome, vi sta a meraviglia!
Siete di Nagasaki?

Butterfly
Signor sì. Di famiglia assai prospera un tempo.
(alle amiche) Verità?

Amiche (approvando premurose)
Verità!

Butterfly (con naturalezza)
Nessuno so confessa mai nato in povertà;
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia.
Eppur conobbi la ricchezza.
Ma il turbine rovescia le quercie più robuste...
e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci. (alle amiche) Vero?

Amiche (confermano)
Vero!

Butterfly
Non lo nascondo, nè mi adonto.
(vedendo che Sharpless sorride)
Ridete? Perché?
Cose del mondo.

Pinkerton
(ha ascoltato con interesse, e si rivolge a Sharpless)
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.

Sharpless
(anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua a interrogarla)
E ci avete sorelle?

Butterfly
Non signore. Ho la mamma.

Goro (con importanza)
Una nobile dama.

Butterfly
Ma senza farle torto povera molto anch'essa.

Sharpless
E vostro padre?

Butterfly
(si arresta sorpresa, poi secco secco risponde)
Morto.

(Le amiche chinano la testa; Goro è imbarazzato. Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.)

Sharpless
(ritornando presso Butterfly)
Quant'anni avete?

Butterfly
(con civetteria quasi infantile)
Indovinate.

Sharpless
Dieci.

Butterfly
Crescete.

Sharpless
Venti.

Butterfly
Calate. Quindici netti, netti;
(con malizia)
sono vecchia diggià.

Sharpless
Quindici anni!

Pinkerton
Quindici anni!

Sharpless
L'età dei giuochi...

Pinkerton
E dei confetti.

Goro
(che ha veduto arrivare dal fondo altre persone e le ha riconosciute, annuncia con importanza)
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale del registro, i congiunti.

Pinkerton (a Goro)
Fate presto.

(Goro corre in casa. Dal sentiero in fondo si vendono salire e sfilare i parenti di Butterfly: questa va loro incontro insieme alle amiche: grandi saluti, riverenze: i parenti osserano curiosamente i due americani. Pinkerton ha presso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa osservare, ridendo, il bizzarro gruppo dei parenti; il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro salutano Pinkerton ed entrano in casa, ricevuti da Goro.)

Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nuova parentela
tolta in prestito, a mesata!

Parenti, Amici ed Amiche
Dov'è? Dov'è?

Butterfly, e dei Amiche
(indicando Pinkerton)
Eccolo là

La Cugina, ed Amici
Bello non è.

/ Butterfly (offesa)
| Bello è così che non si può... sognar di più.
|
| La Madre
| Mi pare un re!
|
| Parenti, Amici ed Amiche
| Mi pare un re.
| In verità.
| Vale un perù.
| Bello non è.
|
| Pinkerton
| (osservando il gruppo delle donne)
| Certo dietro a quella vela di ventaglio pavonazzo,
\ la mia suocera si cela.

La Cugina (a Butterfly)
Goro l'offrì pur anco a me.

/ Butterfly (sdegnosa alla cugina)
| Si, giusto tu!
|
| Pinkerton (indicando Yakusidè)
\ E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.

Parenti, Amici ed Amiche
(alla cugina)
Ecco, perché prescelta fu,
vuol far con te la soprappiù
La sua beltà già disfiorì
Divorzier`. Spero di sì.
La sua beltà già disfiorì.

Goro
(esce dalla casa e indispettito dal garrulo cicalio, va dall'uno all'altro raccomandando di parlare sottovoce)
Per carità, tacete un po'.

Yakusidè
(addocchiando i servi che cominciano a portare vini e liquori)
Vino ce n'è?

La Madre e la Zia
(sbirciando, cercando di non farsi scorgere)
Guardiamo un po'.

/ Parenti ed Amiche
| (con soddisfazione, a Yakusidè)
| Ne vidi già color di thè,
| color di thè e chermisì!
| Ah, hu! Ah, hu!
|
| Parenti ed Amiche (altre)
| (guardando compassionevolmente Butterfly)
| La sua beltà già disfiorì,
| già disfiorì. Divorzierà
\ Ah, hu! Ah, hu!

p.97
La Madre e la Zia
Mi pare un re. Vale un Perù in verità
bello è così che non si può sognar di più. Mi pare un re;
bello è così che non si può sognar id più, sognar di più.
Mi pare un re. Vale un Perù. Mi pare un re.

/ La Cugina
| Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
| bello non è in verità. Goro l'offrì pur anco a me
| ma s'ebbe un no. In verità bello non è, in verità.
| Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà.
|
| Parenti ed Amiche (soprani 1)
| Bello non è, in verità, bello non è!
| bello non è, in verità. Goro l'offrì pur anco a me
| ma s'ebbe un no. In verità bello non è, in verità.
| Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
|
| Parenti ed Amiche (soprani 2)
| Bello è così che non si può sognar di più!
| Mi pare un re. Vale un Perù! In verità è così bel
| che pare un re, in verità mi par un re, in verità.
| Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
| Divorzierà. Spero di si. Divorzierà!
|
| Parenti ed Amici (tenori)
| Bello non è, in verità, bello non è!
| Goro l'offrì pur anco a te, ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
| La sua beltà già disfiorì, già disfiorì. Divorzierà.
| Spero di si. Divorzierà!
|
| Yakusidè
| Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
| Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
\ Vino ce n'è? Vediamo un po'!

Goro
(interviene di nuovo per far cessar il baccano)
Per carità tacete un po'...
(poi coi gesti fa cenno ditacere)
Sch! sch! sch!

Sharpless (a Pinkerton a parte)
O amico fortunato!

(ai cenni di Goro parenti e invitati si rinniscono in crocchio, sempre però agitandosi e chiacchierando)

/ Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| Ei l'offrì pur anco a me!
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
\ Egli è bel, mi pare un re!

/ Pinkerton
| Sì, è vero, è un fiore, un fiore! ...
|
| Sharpless
\ O fortunato Pinkerton, ...

/ Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| ... Ei l'offrì pur anco a me! ...
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
\ ... Egli è bel, mi pare un re! ...

/ Pinkerton
| ... L'esotico suo odore ...
|
| Sharpless
\ ... che in sorte v'è toccato ...

/ Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| ... Ma risposi non lo vo' ...
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
\ ... Non avrei risposto no! ...

/ Pinkerton
| ... m'ha il cervello sconvolto.
|
| Sharpless
\ ... un fior pur or sbocciato! ...

/ Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| ... e risposi: no!
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
\ ... non direi mai no!

Sharpless
Non più bella è d'assai ...

/ Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| Senza tanto ricercar.
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
\ No, mie care, non mi par,

/ Sharpless
| ... fanciulla io vidi mai
| di questa Butterfly
| E se a voi sembran scede
| il patto e la sua fede ...
|
| Butterfly (a suoi)
| Badate, attenti a me.
|
| Pinkerton Si, è vero, è un fiore, un fiore,
| e in fede mia l'ho colto!
|
| Cugina, e dei Parenti ed Amiche
| Io ne trovo dei miglior,
| e gli dirò un bel no,
| e gli dirò di no, di no!
|
| Madre, ed altre Parenti ed Amiche
| è davvero un gran signor,
| nè gli direi di no,
| nè mai direi di no, di no!
|
| Parenti ed Amici
\ E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!

Sharpless
... badate! Ella vi crede

Butterfly
(a sua madre) Mamma, vien qua.
(agli altri) Badate a me: attenti, orsù
(parlato con voce infantile)
uno, due tre ... e tutti giù

(Al cenno di Butterly tutti si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless.)

(I parenti si rialzano e si spargono nel giardino; Goro ne conduce qualcuno nell'interno della casa. Pinkerton prende per mano Butterfly e la conduce veso la casa.)

Pinkerton
Vieni, amor mio!
Vi piace la casetta?

Butterfly
Signor F. B. Pinkerton
(mostra le mani e le braccia che sono impacciate dalle maniche rigonfie)
perdono...
Io vorrei...
pochi oggetti da donna...

Pinkerton
Dove sono?

Butterfly
(indicando le maniche)
Sono qui... vi dispiace?

Pinkerton
(un poco sorpreso, sorride, poi subito acconsente con galanteria)
O perché mai, mia bella Butterfly?

Butterfly
(a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti e li consegna a Suzuki, che è uscita sulla terrazza, e li depone nelle casa)
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio. Uno specchio.
Un ventaglio.

Pinkerton (vede un vasetto)
Quel barattolo?

Butterfly
Un vaso di tintura,

Pinkerton
Ohibò!

Butterfly
Vi spiace?... Via!
(trae un astuccio lungo e stretto)

Pinkerton
E quello?

Butterfly (molto seria)
Cosa sacra a mia.

Pinkerton (curioso)
E non si può vedere?

Butterfly
C'è troppa gente.
(sparisce nella casa portando con sè l'astuccio)
Perdonate.

Goro
(che si è avvicinato, dice all'orecchio di Pinkerton:)
È un presente del Mikado a suo padre...
coll'invito...
(fa il gesto di chi s'apre il ventre)

Pinkerton (piano a Goro)
E ... suo padre?

Goro
Ha obbedito.
(si allontana, rientrando nella casa)

(Butterfly, che è ritornata, va a sedersi sulla terrazza vicino a Pinkerton e leva dalle maniche alcune statuette.)

Butterfly
Gli Ottokè.

Pinkerton
(ne prende una e la esamina con curiosità)
Quei pupazzi?...
Avete detto?

Butterfly
Son l'anime degli avi.
(depone le statuette)

Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.

Butterfly
(con rispettosa confidenza a Pinkerton)
Ieri son salita tutta sola in segreto alla Missione.
Colla nuova mia vita posso adottare nuova religione.
(con paura)
Lo zio Bonzo nol sa, nè i miei lo sanno.
Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà,
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregherò lo stesso Dio.
E per farvi contento potrò forse obliar la gente mia.
(si getta nelle braccia di Pinkerton)
Amore mio!
(si arresta come avesse paura d'essere stata udita dai parenti)

(Intanto Goro ha aperto lo shosi -- nella stanza dove tutto è pronto pel matrimonio, si trovano Sharpless e le autorità -- Butterfly entra nella casa e si inginocchia; Pinkerton è in piedi vicino a lei -- i parenti sono nel giardino rivolti verso la casa, inginocchiati.)

Goro
Tutti zitti!

Il Commissario Imperiale (legge)
È concesso al nominato
Benjamin Franklin Pinkerton [1c],
Luogotenente nella cannoniera Lincoln,
marina degli Stati Uniti, America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto il primo,
della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
(porge l'atto per la firma)
qui testimonî all'atto.

Goro (molto cerimonioso)
Lo sposo.
(Pinkerton firma)
Poi la sposa.
(Butterfly firma)
E tutto è fatto.

(Le amiche si avvicinano, complimentose, a Butterfly, alla quale fanno ripetuti inchini.)

Amiche
Madama Butterfly!

Butterfly
(facendo cenno colla mano, alza un dito, e corregge:)
Madama F. B. Pinkerton.

(Le amiche festeggiano Butterfly, che ne bacia qualcuna: intanto l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carete, poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito.)

Commissionare (saluta Pinkerton)
Augurî molti.

Pinkerton
I miei ringraziamenti.
(rende il saluto)

Commissionare
(si avvicina al Console)
Il signor Console scende?

Sharpless
L'accompagno.
(saluta Pinkerton)
Ci vedrem domani.
(stringendo la mano a Pinkerton)

Pinkerton
A meraviglia.

L'Ufficiale del Registro
(congedandosi da Pinkerton)
Posterità.

Pinkerton
Mi proverò.

(Il Console, il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si avviano per scendere alla città.)

Sharpless
(ritorna indietro, e con accento significativo dice a Pinkerton:)
Giudizio!

(Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano. Sharpless scende pel sentiero; Pinkerton che è andato verso il fondo lo saluta di nuovo.)

Pinkerton
(ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice fra sè:)
Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto in modo onesto.

(I servi portano delle bottiglie di Saki e distribuiscono i bicchieri agli invitati.)

Pinkerton
(brindando cogli invitati)
Hip! hip!

Coro degl'invitati (brindando)
O Kami! O Kami!

Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,

Invitati, Yakusidè
O Kami! O Kami!

Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.

Cugina, Madre
Beviamo, beviamo.

Invitati, Cugina, Madre
O Kami! O Kami!
Beviamo ai novissimi legami.

(I brindisi sno interrotti da strane grida che partono dal sentiero della collina.)

Bonzo (dall'interno lontano)
Cio-cio-san!

(A questo grido tutti i parenti e gli amici allibiscono e si raccolgono impauriti: Butterfly rimane isolata in un angolo.)

Bonzo
Cio-cio-san! Abbominazione!

Butterfly, Invitati
Lo zio Bonzo!

/ Goro
| Un corno al guastafeste!
| Chi ci leva d'intorno
| le persone moleste?!...
|
| Bonzo
\ Cio-cio-san! Cio-cio-san!
(sempre più vicino)
Cio-cio-san!

(Al fondo appare la strana figura del Bonzo, preceduto da due portatori di lanterne e seguito da due Bonzi.)
Cio-cio-san!

(Vista Butterfly, che si è scostata da tutti, il Bonzo stende le mani minacciose verso di lei.)
Che hai tu fatto alla Missione?

Parenti ed Amici
Rispondi, Cio-cio-san!

Pinkerton
(seccato per la scenata del Bonzo)
Che mi strilla quel matto?

Bonzo
Rispondi, che hai tu fatto?

Parenti ed Amici
(volgendosi, ansiosi, verso Butterfly)
Rispondi, Cio-cio-san!

Bonzo
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
(urlando)
Ci ha rinnegato tutti!

Parenti ed Amici
(scandolezzati, con grido acuto, prolungato)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
Rinnegato, vi dico,...
il culto antico

Parenti ed Amici
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
(inprecando contro Butterfly, che si copre il volto colle mani: la madre si avanza per difenderla, ma il Bonzo duramente la respinge e si avvicina terribile a Butterfly, gridandole sulla faccia:)
Kami sarundasico!

Parenti ed Amici
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!

Pinkerton
(ha perduto la pazienza e si intromette fra il Bonzo e Butterfly)
Ehi, dico: basta, basta!

Bonzo
(alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto, poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire)
Venite tutti. Andiamo!
(a Butterfly)
Ci hai rinnegato e noi...

(Tutti si ritirano frettolosamente al fondo e stendono le braccia verso Butterfly.)

Bonzo, Yakusidè, Parenti ed Amici
Ti rinneghiamo!

Pinkerton
(con autorità, ordinando a tutti d'andarsene)
Sbarazzate all'istante.
In casa mia niente baccano e niente bonzeria.

Parenti ed Amici (grido)
Hou!

(Alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente verso il sentiero che scende alla città: la Madre tenta di nuovo di andare presso Butterfly, ma viene travolta dagli atlri. Il Bonzo sparisce pel sentiero che va al tempio seguito dagli accoliti.)

Parenti ed Amici (nell'uscire)
Hou! Cio-cio-san!
(un po' lontani)
Hou! Cio-cio-san!

(Le voci a poco a poco si allontanano. Butterfly sta sempre immobile e muta colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton si è recato alla sommità dal sentiero per assicurarsi che tutti quei seccatori se ne vanno.)

Bonzo, Yakusidè, Parenti ed Amici (uomini)
Kami sarundasico!

Parenti ed Amici (donne)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidè, Parenti ed Amici (uomini)
Ti rinneghiamo!

Parenti ed Amici (donne) (cupo)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidè, Parenti ed Amici (cupo)
Ti rinneghiamo!

Parenti ed Amici
Hou! Cio-cio-san!
(lontano molto)
Hou! Cio-cio-san!

(Comincia a calare la sera. Butterfly scoppia in pianto infantile. Pinkerton l'ode e va premuroso presso di lei, sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta e togliendole con delicatezza le mani dal viso piangente.)

Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...

Parenti ed Amici (lontanissimo)
Hou! Cio-cio-san!

Butterfly
(turandosi le orecchie, per non udire le grida)
Urlano ancor!

Pinkerton (rincorandola)
Tutta la tua tribù e i Bonzi tutti del Giappon
non valgono il pianto di quegli occhi cari e belli.

Butterfly (sorridendo infantilmente)
Davver?
(Comincia a calare la sera.)
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cuor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)

Pinkerton (colcemente impedendo)
Che fai?... la man?

Butterfly
Mi han detto che laggiù
fra la gente comstumata
è questo il segno del maggior rispetto.

Suzuki (internamente, brontolando)
E Izaghi ed Izanami
Sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami
Sarundasico, e Kami.

Pinkerton
(sorpreso pertale sordo bisbiglio)
Chi brontolandola lassù?

Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera seral.

(Scende sempre più la sera, e Pinkerton conduce Butterfly verso la casetta.)

Pinkerton
Viene la sera

Butterfly
...e l'ombra e la quiete.

Pinkerton
E sei qui sola.

Butterfly
Sola e rinnegata! Rinnegata!
e felice!

(Pinkerton batte tre volte le mani: i servi e Suzuki accorrono subito, e Pinkerton ordina ai servi:)
Pinkerton
A voi, chiudete!

(I servi fanno scorrere silenziosamente alcune pareti.)

Butterfly (a Pinkerton)
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...

Pinkerton (ridendo)
E il Bonzo furibondo.

Butterfly
(a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordiri)
Suzuki, le mie vesti.

(Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta.)

Suzuki
(inchinandosi a Pinkerton)
Buona notte.

(Pinkerton batte le mani: I servi corrono via. Butterfly entra nella casa ed aiutata da Suzuki fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca; poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno specchietto si ravvia i capelli: Suzuki esce.)

Butterfly
Quest'obi pomposa di sioglier mi tarda
/ si vesta la sposa di puro candor.
| Tra motti sommessi sorride e mi guarda.
| Celarmi pottessi! ne ho tanto rossor!
|
| Pinkerton
| (guardando amorosamente Butterfly)
| Con moti di scoiattolo i nodi allenta e scioglie!...
| Pensar che quel giocottolo è mia moglie! mia moglie!
| (sorridendo)
\ Ma tal grazia dispiega,
/ ch'io mi strugge per la febbre d'un subito desìo.
|
| Butterfly
\ E ancor l'irata voce mi maledice...

(Pinkerton, alzandosi, poco a poco s'avvicina a Butterfly.)

Butterfly
... Butterfly, rinnegata...
Rinnegata... e felice...

Pinkerton
(stende le mani a Butterfly che sta per scendere dalla terrazza)
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra i candidi veli.

Butterfly (scendendo dal terrazzo)
Somiglio la Dea della luna,
la piccola Dea della luna
che scende la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende e li avvolge
in un bianco mantel
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita e sorride per gioie celestiali
come ora fa
(avvicinandosi a Butterfly e carezzandole il viso)
nei tuoi lunghi occhi ovali

(Butterfly, con subito movimento si ritrae dalla carezza ardente di Pinkerton)

Butterfly (con intenso sentimento)
Adesso voi
(entusiasmandosi)
siete per me
l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.

(Ha un moto di spavento e fa atto diturarsi gli orecchi, come se ancora avesse ad udire le urla die parenti: poi si rassicura e con fiducia si rivolge a Pinkerton.)

Siete alto, forte.
Rideste con modi si palesi
e dite corse che mai non intesi.
Or son contenta, or son contenta.

(Notte completa: cioelo purissimo e stellato. Avvicinandosi lentamente a Pinkerton seduto sulla panca nel giardino. Si inginocchia ai piedi di Pinkerton e los guarda con tenerezza, quasi suplichevole.)

Vogliatemi bene,
un ben piccolino,
un bene da bambino,
quale a me si conviene.
Vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda del mare!

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
Mia Butterfly! come t'han ben nomata tenue farfalla...

Butterfly
(a queste parole Butterfly si rattrista e ritira le mani)
Dicon che oltre mare
se cade in man dell'uom,
(con paurosa espressione)
ogni farfalla da uno spillo è trafitta
(con strazio)
ed in travola infitta!

Pinkerton
(riprendendo dolcemente le mani a Butterfly e sorridendo)
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perché?
Perché non fugga più.
(con entusiasmo e affettuosamento abbracciandola)
Io t'ho ghermita
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly (abbandonandosi)
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni!
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indica il cielo stellato)
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
(guardando il cielo, estatica)
Ah! Dolce notte!

Pinkerton
Vieni, vieni!

Butterfly
Quante stelle!
/ Non le vidi mai sì belle!
|
| Pinkerton
\ È notte serena!
Ah! vieni, vieni!
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!

Pinkerton
Vieni, vieni!

Butterfly
Non le vidi mai sì belle!

Pinkerton
vieni, vieni!...

Butterfly
Trema, brilla ogni favilla ...

Pinkerton
Vien, sei mia!...

Butterfly
... col baglior d'una pupilla! Oh!
/ Oh! quanti occhi fissi, attenti
| d'ogni parte a riguardar!
| pei firmamenti, via pei lidi, via pel mare!
|
| Pinkerton
| (con cupido amore)
| Via l'angoscia dal tuo cor
| ti serro palpitante. Sei mia.
| Ah, vien, vien, sei mia!
\ Ah! Vieni, guarda: dorme ogni cosa!
Ti serro palpitante. Ah, vien!

Butterfly
Oh! quanti occhi fissi attenti.
/ Quanti sguardi ride il ciel!
| Ah! Dolce notte!
| Tutto estatico d'amor ride il ciel!
|
| Pinkerton
| Guarda: dorme ogni cosa.
| Ah! vien! Ah! vieni, vieni!
\ Ah! vien, Ah! vien! sei mia!

(Salgono dal giardino nella casetta.)

(Cala il sipario.)

Fine dell'atto primo.

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