Perdoni tenente
Pino D'Angio
Perdoni, tenente
Io l'ho chiamata, forse sa, inutilmente
Sono stato via un'ora
M'hanno rubato di tutto, e adesso sono in malora
M'hanno fregato me stesso
M'hanno lasciato lì, nello specchio dell'ingresso
Quando prima d'uscire
Mi sono tolto me stesso di dosso, mi son dovuto vestire
Si può resistere ancora
M'hanno fregato l'amore
L'avevo messo lì, giuro, lì nel secondo cassetto
Volevo del sesso, due giorni, non molto, due giorni
Lontano dal letto
M'hanno fregato la rabbia
L'avevo messa sul terrazzo, sotto la sabbia
Aspettando che il vento
Le togliesse la sabbia di dosso quando era il momento
Si può resistere ancora
M'hanno fregato la voglia
L'avevo messa sotto lo zerbino, lì sulla soglia
Così quando arrivava lei
Non aveva bisogno di cercarla, la calpestava
E la speranza?
Anche quella, sì, era in cucina
È una piccola stanza lo so
Ma non avevo bisogno dei pendii di una collina
Si può resistere ancora
Perdoni, tenente
Perdoni, tenente