Per un vecchio bambino
Roberto Vecchioni
E il tempo diventava ieri
e con il tempo non crescevi,
eri la mia disperazione...
Io ti dicevo "Non si fa,
insomma un po' di serietà";
e rispondevi "Sta tranquillo,
adesso è presto adesso no, ma un giorno o l'altro crescerò"
E tutto quello che volevi,
giusto o sbagliato lo prendevi,
senza pensarci su un minuto,
e poi non obbedivi mai
e combinavi sempre guai...
Che si trattasse di una gara,
un colpo il mondo un colpo tu,
a chi stupiva un po' di più?
Bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
che strano sogno
voltarsi intorno
e non vederti più
E una domenica i cavalli,
le carte, le scommesse, i sogni,
vennero a dirmi: "Lo lasciamo:
adesso è grande, adesso sai
non ha bisogno più di noi"
ed io con tutte le parole
che in vita ho scritto, ho pianto e so
non li ho convinti a dire no
E a volte un po' soprapensiero
in qualche foglio in qualche cielo
non riesco a disegnar le stelle,
ho voglia di vedere te,
soltanto il tempo di un caffè,
e la tua faccia e l'allegria...
Ma al bar mi dicono che tu
sei sempre appena andato via
Bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
che strano sogno
voltarsi intorno
non vederti più
E a volte penso che io e Sergio
a dirti ciao quel pomeriggio
eravamo un po' bevuti:
e io tiravo mamma in qua
e lui pendeva un po' di là,
va beh, l'ammetto, si è mancato,
si è mancato in serietà,
l'avresti fatto pure tu...
Bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio,
che strano sogno
voltarsi intorno
non vederti più
bimbo, bimbo mio, bimbo, bimbo mio